BMW Serie 2 Actice Tourer con Carplay ed Android Auto
I motivi che spingono ad aggiornare, migliorare ed ampliare le funzioni dell'Infotainment di una vettura non più di primo pelo rispecchiano prima di tutto la volontà del proprietario di mantenerla in strada ancora per molti anni a venire. Auto come la BMW Serie 2, l'Audi Q5, la Mitsubishi Pajero o la Mercedes Classe B, auto differenti accomunate da alcuni aspetti quali la solidità strutturale, motori affidabili, materiali qualitativi ed un blasone ampiamente riconosciuto, soffrono di un sistema audio e di gestione delle opzioni veicolo che mostra oggi il fianco di fronte alle esigenze di un mercato della tecnologia che sembra correre velocissimo lungo il percorso della massima integrazione possibile tra dispositivi, primo tra tutti lo smartphone. Per godere così di quanto oggi disponibile in tema d'intrattenimento e di sicurezza alla guida ecco che si presenta la necessità di implementare molte di quelle funzioni facilmente rintracciabili in vetture di nuova produzione ma che qualche anno fa non erano ancora così diffuse né tanto meno richieste; parliamo in primis di Carplay ed Android Auto. Coloro che hanno avuto modo di utilizzarle, di provarle, testarle anche solo per un tempo limitato sanno benissimo che le principali peculiarità dei sistemi sviluppati da Apple e Big G sono proprio la semplicità di utilizzo alla guida ed una gestione dell'ecosistema smartphone il più intuitivo e sicuro possibile, aspetti che segnano un punto fermo ed irrinunciabile a cui qualsiasi prodotto utilizzato per un loro inserimento in un impianto nativamente non equipaggiato per riceverli, deve ambire. Semplicità di utilizzo e performance. Purtroppo non sempre è così.
Toyota CH-R con sensori di parcheggio posterori
Il motivo alla base della richiesta di installazione di un kit di sensori di parcheggio sulla CH-R appare piuttosto logico. Toyota ha creato una vettura dotata di una livrea unica, inconfondibile, per molti versi in controtendenza rispetto agli standard a cui il mercato dell'auto ci ha abituato. Ancora oggi a distanza di anni dall'uscita della prima versione del Crossover SUV le sue linee appiono futuristiche e ricercate, caratteristiche che purtroppo, come i possessori della CH-R sanno bene, vanno a discapito di una corretta visibilità in manovra. L'auto è infatti dotata di posteriore alto, lunotto ampio ma particolarmente inclinato, segnato dalla presenza di uno spoiler superiore ed incastonato in un portellone il cui iconico spoiler inferiore che unisce i due fari posteriori copre inevitabilmente ogni ostacolo al di sotto di esso. Fianchi larghi e bombati ed un paraurti con modanature sporgenti vanno a completare i motivi alla base della possibilità di installare un kit di sensori di parcheggio sulla CH-R, esso rappresenta un'indiscutibile aiuto in fase di manovra. Chiariti i vantaggi di disporre la vettura di uno strumento così utile è necessario domandarsi quale prodotto utilizzare.